2012-02-03 La fioritura dell’inverno
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Cosa può spuntare sotto il gelido spessore di questa brina invernale?. La patina di ghiaccio sul vetro della macchina si scioglie a fatica, ma gli alberi ai bordi della strada Romea disegnano uno scenario da favola, raro dalle nostre parti come uno spettacolo di neve. Questa stagione gela le membra ma non giunge a indurire il cuore. Anche l’inverno è stagione ferace, quasi che l’acqua tepida versata sul capo dei piccoli battezzati percorresse la terra da dentro, per riscaldare e rinnovare la vita. Come l’augurio di una mamma: “Che questo anno assomigli all’inverno: una ventata di freddo benefico a risvegliare i sensi, a destare il nostro cuore… che assomigli all’inverno splendido dei giorni in montagna, quando non si vede l’ora di tornare a casa per godere del tepore, per trovare, nella nostra e in tutte, sorrisi sui volti, mani che accarezzano, braccia che stringono…. E anche se il freddo fuori ci ha lasciato segni indelebili sul volto, sulle mani, sul cuore, proprio per questo il nostro volto saprà sorridere più intensamente, le nostre mani sapranno accarezzare meglio, le nostre braccia sapranno stringere più forte. E il nostro cuore saprà amare di più”. Tutt’intorno nel paesaggio gelido intravvedi alcuni segni che vibrano, come cespugli che sbucano a sprazzi dalla neve. Sono i bambini che vengono timidamente a cantare, condotti da qualche mamma più fiduciosa, e a poco a poco acquistano sicurezza; è questo miscuglio di suoni tra violino, flauto, chitarre e voci umane che riscaldano l’Eucaristia festiva e mettono calore all’assemblea. Ma è anche la sorprendente decisione delle tre-quattro coppie sposate civilmente che una dopo l’altra sono venute a domandare il sacramento del Matrimonio, è anche un filamento di carità che smuove ragazzi e adulti fino riempire di viveri la cesta accanto all’altare: questa settimana avremo una scorta abbondante per chi non ha da mangiare; non sono certo i centocinquanta pacchi che il gruppone di ragazzi che scende dalla corriera dice di aver portato questa domenica alla Casa della Provvidenza di Sarmeola, dopo aver setacciato le famiglie dell’intera isola, ma intanto è un segno. Anche i dialoghi sull’educazione, anche la responsabilità dei genitori che non si accontentano di dettar regole ma si accendono di responsabilità verso la propria stessa vita. Cosa c’è sotto la brina? C’è questa intramontabile anima cristiana della nostra gente. C’è questo Cristo così contemporaneo che non ci lascia quieti e fa sussultare il terreno, e lo fa nuovamente germogliare. Fino al punto che perfino il numero dei preti e dei seminaristi in questa nostra turbolenta Italia sembra vada crescendo...
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