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2015-08-23
La Piazza di Firenze
LA FIORITURA DEL BATTESIMO

Presentare il sacramento del Battesimo ai genitori dopo aver visto il Battistero di Firenze, è tutta un’altra cosa. Il ‘mio bel San Giovanni’ di Dante spazza via ogni sentimentalismo nel guardare i bambini e ogni moralismo che pretenda dai genitori un impegno impossibile. Il Battistero, con annessi Cattedrale e Campanile di Giotto, li ho visti più volte a Firenze. Questa volta è diverso. Li vedo al Meeting di Rimini, in una mostra visiva e ‘parlante’ che ne svela storia e significato. In ordine di tempo, come è nella realtà delle cose, il Battistero viene prima ed è l’unico dei tre monumenti che Dante abbia potuto vedere. A quei tempi, chi concepiva e disegnava i progetti non li vedeva compiuti, poiché i lavori duravano secoli. Noi oggi continuiamo a godere del genio di Ghiberti, Giotto, Arnolfo, Brunelleschi, nonché dei lasciti delle associazioni di commercianti e banchieri della ricca Firenze che commerciava in tutta Europa con la moneta d’ora del fiorino.
Torniamo al Battistero e ai genitori. Racconto che Dio ha fatto il mondo in sei giorni; il settimo si è riposato; l’ottavo giorno è l’inizio della nuova settimana per ri-creare l’immagine sfigurata dell’uomo. Dio riprende a lavorare attraverso il Figlio Gesù. Il Battistero ottagonale indica l’inizio della nuova settimana di lavoro, iniziata con la risurrezione di Gesù. L’ottagono viene riprodotto con le stesse dimensioni nel recinto dell’altare del Duomo; viene poi ampliato fino a raggiungere la vastità dell’immensa cupola. L’opera di Dio prosegue nella Chiesa, che abbraccia l’intera vita dell’uomo con i sacramenti. Nel campanile, che rimane sempre ‘fuori’, Giotto raffigura i mestieri dell’uomo, perché tutta la vita umana è consacrata al Signore e prosegue l’opera della creazione; raffigura i mestieri di Dio, che sono le azioni sacramentali. Santa Maria del Fiore è la grande cattedrale che arriva a contenere tutto il popolo di Dio – fino a trentamila persone! -. Essa è la Chiesa-Maria, la Madre e il grembo che genera la vita e la fa crescere...
I quattro genitori che ho davanti ascoltano, stupiti di essere presi dentro un’opera di così straordinaria meraviglia. Il piccolo bambino, in braccio al papà, comincia a frignare, facendo sapere di aver fame. Nel segno sacramentale, anche a lui arriverà il dono di Dio materializzato in piazza del Duomo a Firenze attraverso la genialità degli artisti, la ricchezza dei commercianti, l’orgoglio dei cittadini e la fede di tutti. L’annuncio di grazia racchiuso nelle pietre e nelle forme della bellezza torna a parlare a noi uomini post-moderni.
Ancora una volta avverto il vantaggio della grande impresa del Meeting di Rimini. Mostre, testimonianze, conferenze, incontri casuali e tutto un intreccio di avvenimenti e di scambi che documentano la cultura, la carità e la missione, aiutano a capire il passato e il presente, introducono al senso della realtà totale, rispondono alla ‘mancanza’ di cui è pieno il cuore dell’uomo. Ce n’è da vedere, ascoltare, incontrare per un’intera settimana.


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