2016-03-05 24 ore per il Signore
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Un gesto di amicizia
In una giornata di vento e pioggia alcune persone non esitano a salire in vaporetto per andare a fare compagnia in isola a un amico colpito da un lutto familiare. Uno di loro si arrischia fino al punto di dire che per l’amico sarebbe disposto a salire sull’Everest. In realtà l’amicizia porta anche più in alto. Lo rivela la coincidenza temporale con l’iniziativa delle “24 ore per il Signore”, proposte da Papa Francesco a tutta la Chiesa, che iniziano la sera di Venerdì 5 marzo e proseguono dritte e senza interruzione fino alla sera di Sabato 5 marzo. Una piccola maratona di preghiera a staffetta. Preventivamente, sono state lanciate proposte per i turni di adorazione e, a sorpresa, qualcuno manda la conferma della sua partecipazione anche nelle ore più difficili della notte o della tarda serata e del primo mattino, con ulteriori avances: “Se in qualche ora di notte non è previsto nessuno, vorrei che mi si avvisasse: non voglio che Gesù stia solo!”. A modo loro, partecipano anche alcuni anziani bloccati in casa. Faranno l’ora di adorazione dalla poltrona o dal letto di casa ‘guardando’ Gesù nell’Eucaristia. Hanno accettato l’invito con facilità e perfino con calore, grati di condividere il lungo tempo a loro disposizione con chi potrà uscire di casa.
L’adorazione eucaristica dice con molta semplicità che il cristianesimo è lo sviluppo della amicizia di Gesù come viene descritta nel Vangelo: l’amicizia con Marta e Maria, con Giovanni e Andrea, con Pietro e la casa ospitale della suocera, con Zaccheo e la sua combriccola, con le mamme che gli portavano i bambini. Stare con lui, nel dialogo, nel silenzio, nella condivisione, nella festa.
Non può essere se non un’amicizia piena di misericordia. Come fa Gesù a considerarci e a trattarci da amici, se non ci guarda e non ci abbraccia con misericordia? Lui è contento che noi pensiamo a lui, lo cerchiamo e vegliamo con lui almeno un’ora. Cercandolo e frequentandolo, impariamo ad aprire il cuore al mondo. Il gesto dell’adorazione delle 24 ore si intreccia con quello del sacramento della Confessione: Gesù ci guarda come ha guardato Pietro, e Zaccheo, e l’adultera e tanti altri. Il padre della parabola ha accolto con festa il figlio che ritornava dopo aver sperperato tutto: lo dice il vangelo di questa domenica, la domenica della gioia nel mezzo della Quaresima. Come dice papa Francesco, Dio ci aspetta sempre, Gesù ad immagine del Padre ci aspetta sempre! Preghiamo per le famiglie e gli anziani, i giovani e per tutti noi bisognosi. Chi andrà in queste 24 ore da Gesù? Non coloro che si ritengono giusti ma i peccatori. Gesù in queste ore sarà di nuovo attorniato dai peccatori come duemila anni fa. Si lascerà toccare il mantello e si lascerà prendere da compassione per noi. Sia che mangiamo, sia che vegliamo siamo di Cristo.
Questo è il cristianesimo: un gesto di amicizia con Gesù, la sua compagnia per la vita.
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