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2016-09-22
Fertility Day

LA SCOPERTA DELLA VITA


Si fa un gran parlare del problema della denatalità e dei tentativi posti in atto dal governo per incentivare le nascite. Questo è un tempo in cui sembra sia venuto meno il desiderio e si sia ridotto al lumicino l'apprezzamento della vita. Oltre alle conclamate difficoltà economiche, si sente ripetere: "Come si fa a far nascere un bambino in un mondo così?” Così come? Un mondo brutto e cattivo!
Eppure in questo mondo, anche più brutto e più cattivo, uomini e donne hanno generato figli e figlie, fino al settimo o al decimo - dipende dal tipo di conteggio – per cui anche il sottoscritto dice grazie. C’è un motivo grandioso per far nascere figli: basta accorgersi che a questo mondo, alla nostra storia, è capitata una cosa grandissima. È capitato Dio. Non solo come Creatore di cose bellissime. L'avete visto il mare all'alba o la laguna al tramonto o l’arcobaleno che abbraccia l’isola dopo il temporale? L'avete vista la neve sull'Altopiano d'inverno o la radura verde attraversata dalle acque del fiume? Cose belle all'infinito, che non si possono nemmeno contare né tanto meno descrivere. Bisogna vederle, e mostrarle ad altri dopo averle viste.
Ma esiste una cosa ancora più bella. Ciò di cui abbiamo bisogno per vivere è uno che ci ama e che si faccia amare, e diventi una compagnia amica che non viene meno. Qualcuno che valorizzi tutto di noi senza esaltarci e senza imbrogliarci, e ci guardi fin nel profondo del cuore. Questo è capitato, ci è capitato! Nel nostro mondo è venuto ad abitare Gesù, senza mai abbandonarci. Conoscerlo, scoprire che ci si può fidare di Lui e soprattutto lo si può riconoscere presente, è una cosa che rende bella e grande la vita. Quello che facciamo e quel che non riusciamo a fare; gli accadimenti, belli o drammatici, che ci saltano addosso, sono segno della sua compagnia e del bene che lui ci vuole. Gesù, uomo e Dio, ha un sacco di amici che hanno portato e portano con lui il dramma del mondo, sospingendolo verso un compimento positivo. Egli ha esaltato la carità e la misericordia e ha aperto i percorsi dell'arte, della scienza, del futuro: i continenti che affiorano sull’acqua e quelli che sprofondano nell’animo umano. Ci fa sperimentare l'amicizia e godere la bellezza. Porta con noi il dolore e la speranza. Senza che tutto finisca nella morte: anzi, questo è la soglia dallla quale Egli fa rifiorire tutto.
Chi non vorrebbe far conoscere e sperimentare questa vita e quanto contiene ad ogni uomo che vive? Chi non vorrebbe generare figli, ai quali poter raccontare questa storia e con i quali incamminarsi in questa scoperta?
(Avvenire, Pubblicato 21.8.2016)


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