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2017-12-04
Buona prima settimana di Avvento. Oggi (soltanto??) il mio cellulare è in tilt. Non credo di poter comunicare e non so come avvisare chi mi cerca… Don Angelo

Lunedì 4 dicembre 2017
San Giovanni Damasceno, sacerdote e dottore della Chiesa 660-753

Vangelo secondo Matteo 8,5-11
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

FEDE E SALVEZZA
Verrà il Signore sotto il nostro tetto? Ne percepiremo la presenza dolce e forte, che porta pace e salvezza? La fede del centurione non pretende la vicinanza fisica. Le sue parole sono diventate le nostre e le pronunciamo nel momento in cui Gesù sta per entrare in noi nel segno del pane eucaristico. Possono essere le parole di ogni giorno e di ogni istante, per esprimere la fiducia nel Signore Gesù che viene e salva, sia che lo percepiamo vicino, sia che ci appaia lontano.


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