2017-12-23 Oggi è “quasi Vigilia” di Natale. E’ l’occasione per affidarsi alla Sua misericordia nella confessione: con semplicità e verità. • Stasera alle 21 il Grande Concerto natalizio dell’Orchestra e Coro Tullio Serafin, con il M.o Renzo Banzato, in Cattedr Sabato 23 dicembre 2017, San Giovanni da Kety, sacerdote 1390-1473
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Vangelo secondo Luca 1,57-66
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
UNA STRADA APERTA
La nascita di Giovanni anticipa di sei mesi il Natale di Gesù. “Che cosa sarà mai questo bambino?” Questo bambino verrà chiamato Battista, perché accoglierà il passo di ogni uomo verso la conversione, immergendolo nell’acqua del fiume Giordano. Soprattutto, Giovanni aprirà la strada perché ogni uomo possa incontrare il Signore Gesù che viene con la sua azione di misericordia. Da allora la salvezza diventa un fatto reale, un cambiamento del cuore e un nuovo slancio di vita.
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