2018-04-29 V DOMENICA DI PASQUA, Ciclo B
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Introduzione del celebrante Ci rivolgiamo a Gesù che ha detto: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto». Preghiamo con questa fiducia. 1. Signore Gesù, siamo legati a te come i tralci alla vite, donaci la grazia di vivere uniti nel tuo corpo che è la Chiesa, per portare frutto come tuoi discepoli e amici, Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE 2. Signore Gesù, insegnaci ad amare non a parole e ma con i fatti: i familiari e i vicini, i colleghi e tutte le persone che incontriamo, aprendo il cuore al mondo intero, Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE 3. O Signore, ti affidiamo le persone colpite da calamità e disgrazie; le famiglie esiliate e senza casa, i prigionieri e i carcerati. Concedi al nostro mondo libertà e concordia, Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE 4. O Signore Gesù, per intercessione di Santa Caterina patrona d’Italia affidiamo a te la nostra nazione. Mantienici nell’unità e nella pace, fedeli al nostro patrimonio di fede e di cultura, Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE Conclusione del celebrante O Padre, tu curi la nostra vita come un vignaiolo le sue viti. Concedici di portare buon frutto, con la tua grazia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Spunto della domenica Il cristianesimo è rimanere attaccati a Lui come i tralci alla vite. Come si rimane ‘concretamente’ e non solo con l’intenzione e con il cuore? La grazia della sua amicizia diventa concreta nella Chiesa, come accade per Paolo che, avendo incontrato il Signore e proprio per questo, cercava di unirsi ai discepoli. Così si porta frutto, come Paolo, come tanti missionari, come tanti cristiani. Si realizza il comandamento della fede: credere nel Figlio di Dio, e il comandamento della carità: amarci gli uni gli altri.
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