2018-05-22 Dopo il raffinato e origiale corcerto di ieri sera in Cattedrale, il Fioretto di Maggio stasera ore 20,45 parte dallla Cattedrale e arriva in via Giovanni dalla Croce Martedì 22 maggio 2018, Santa Rita da Cascia, 1381-1447
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Vangelo secondo Marco 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
QUALE LOGICA?
Seguire Gesù non significa appena mettere i nostri passi dietro a lui. Occorre mettere dietro a lui anche il cuore, le prospettive, le decisioni. Gesù sorprende i discepoli annunciando che verrà ucciso e poi risorgerà. Essi non lo capiscono e proseguono secondo la propria logica. Fermiamoci oggi a guardare Gesù. Di fronte ad amici o a colleghi, proviamo a demolire un tratto di muro del nostro orgoglio e della nostra voglia di supremazia. Facciamolo per amore di Gesù, servendolo nel più piccolo e perdonando come Santa Rita.
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