Venerdì
17 agosto 2018
Santa
Chiara di Montefalco, monaca 1268-1308
Vangelo
di Matteo 19,3-12
In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni farisei
per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la
propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da
principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo
l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno
una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque
l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché
allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di
ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha
permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. Ma io
vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima,
e ne sposa un'altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la
situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli
rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è
stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo
della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne
sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire,
capisca».
UN AMORE PIU’ GRANDE
Affinché si realizzi la fedeltà al marito e
alla moglie, occorre che entri in gioco Dio stesso. Non soltanto la sua legge,
ma la sua forza di grazia e di amore. Gesù stesso ha realizzato questo amore
per noi, dando la vita fino alla croce. Gesù ha l’audacia di consegnare ai suoi
seguaci la strada di una dedizione totale, realizzata nella verginità per il
regno dei cieli: per tutti un richiamo all’amore più grande donato da
Dio.