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2018-10-11
Giovedì 11 ottobre 2018 San Giovanni XXIII 1881-1963

Vangelo secondo Luca 11,5-13

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

IL DONO DI DIO

 

Qual dono vuole farci Dio? Per che cosa vale la pena pregare? Un bambino chiede di tutto, le cose più necessarie come mangiare e bere, e le cose più assurde, come certi oggetti pericolosi. Papà e mamma, mentre gli dicono sì o gli dicono no, sempre gli danno la cosa più grande: il loro amore. Dio fa lo stesso in una misura infinita. Egli risponde a ogni nostra richiesta donandoci il suo Santo Spirito, che è amore, sapienza, gusto della vita.

 




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