2014-06-21 Campo-Vacanze Ragazzi - 14-17 giugno
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Prima novità dell’estate
Sono stato quattro interi giorni senza avere davanti agli occhi lo specchio della Tv. Senza giornali e telegiornali, senza notizie dal mondo, senza Renzi e Berlusconi, senza le escandescenze di Grillo. Persino senza il campionato mondiale di calcio e senza la prima partita dell’Italia. Non perché sono sprofondato tra le mura di un monastero di clausura. Per tutti i quattro giorni, circondato da alberi e attorniato dalla dolcezza di un panorama che pur stentava di concedersi al sole, mi sono bastati il silenzio delle cose e il clamore dei giochi dei ragazzi, la fantasia degli educatori, le storie sussurrate da un lieto menestrello che suonava e raccontava. Mi sono bastati gli occhi scintillanti del ‘malgaro’ che rimestava l’enorme pentola per trarne formaggio e ricotta, le passeggiate sotto il cielo incerto, i percorsi sui sentieri di guerra, la sorpresa del falò che accoglieva i desideri e bruciava i peccati, le messe con i ragazzi partecipi nella cappella riadattata o sul prato fiorito. Mi è bastata l’amicizia immediata con i grandi e con i piccoli, lì dove traspariva la Presenza nuova che ci catturava e che improvvisamente diceva il proprio nome negli accenti delle canzoni e nelle parole della preghiera. Che cosa fa vivere? Che cosa attira l’attenzione e compie il desiderio? La parola amicizia attraversa la grande tavolata dei pranzi e delle cene e percorre tutti i sentieri, per giungere a incontrare il Messia atteso, come Giovanni e Andrea: “Maestro, dove abiti?”. Gli siamo andati dietro e ci siamo fermati da Lui un giorno e poi un altro e un altro, sperimentando quell’amicizia e quell’unità che compie e supera il livello del nostro cuore. L’incanto non si è rotto nemmeno con il ritorno alla solita televisione casalinga in agguato con le notizie insistite dei nuovi e vecchi delitti, rimescolati nelle interviste furbesche e nelle indagini sopraffine. Fin da subito lo sguardo del Signore ci raggiunge con la certezza di un amore nuovamente donato. L’Eucaristia celebrata nella liturgia della Messa e cantata e pregata nel percorso della processione del Corpus Domini ci dice che la vera notizia è un’altra; la cosa più nuova e interessante è quell’Uomo che ci ama dentro i nostri drammi e i nostri peccati, nel mezzo dei nostri desideri e delle nostre speranze, nel dolore e nella gioia di ogni giorno. Le pause dalla tivù e da tutte le notizie e distrazioni del mondo, ci servono non per svagarci tra le nuvole, ma per spalancare gli occhi e il cuore fino all’incontro di Colui che realizza il nostro destino.
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