2014-10-17 SINODO, LAVORI IN CORSO
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Ho tentato di seguire i lavori del Sinodo sulla famiglia senza esaurirmi dietro ai commenti dei quotidiani e dei siti. Non è stato possibile accedere agli interventi dei partecipanti al Sinodo perché, al contrario dei Sinodi precedenti, non sono stati resi pubblici. Sono state rese note invece le relazioni dei circuli minores, cioè dei gruppi di lavoro, a commento della relazione che il cardinale Erdo aveva proposto come sintesi alla fine della prima settimana. A conclusione del Sinodo è annunciato un comunicato finale, ma non sarà ancora …la fine. Nell’ottobre del 2015 è previsto il Sinodo ‘ordinario’, ancora sul tema della famiglia. Solo dopo quella nuova assemblea, Papa Francesco trarrà le conclusioni da proporre a tutto il popolo di Dio. Lasciamo quindi lavorare i convocati al Sinodo, i pastori e le famiglie, e lo Spirito Santo con loro.
Nel frattempo, quale percezione ne abbiamo? L’aria che circonda il Sinodo evoca i giorni del Concilio Vaticano Secondo, ancora vivo nella memoria del cuore: un grande interesse, e anche una bella confusione che rileva le differenze delle varie posizioni fino a presentarle come contrapposizioni, magari secondo lo schema ormai usurato di ‘progressisti e tradizionalisti’. Aleggia una vivace speranza che le regole cambino, fino a mettere insieme l’indissolubilità del matrimonio con l’accesso alla comunione da parte dei divorziati: una sorta di quadratura del cerchio. Va cambiando il clima nei riguardi di divorziati, conviventi, omosessuali e tutta la varia compagnia di uomini e donne distanti dalla pratica morale della Chiesa. Non sono persone da allontanare, ma fratelli da accompagnare. C’è da augurarsi che cambi anche l’atteggiamento di opposizione alla Chiesa e alla sua proposta, pesantemente affermato da alcune associazioni laiciste. E’ stato notato che il Sinodo prolunga un processo di apertura manifestatosi in campo ecumenico nel corso del Concilio, quando il mondo cattolico ha cominciato a guardare protestanti e ortodossi come fratelli, valorizzando aspetti della loro professione di fede e riconoscendo anche nelle altre religioni ‘semi di verità’ e valori da ricercare, condividere e promuovere. ‘Allo stesso modo’ ora si possono cogliere ‘semi di positività’ nei fratelli divorziati, conviventi, omosessuali o altro.
Detto questo, è importante non perdere il valore della dottrina e della pratica del sacramento del matrimonio, senza timore di esprimere un chiaro giudizio circa scelte diverse. Occorre tornare ad annunciare in modo adeguato l’immagine cristiana sul matrimonio, da non considerare come traguardo irraggiungibile. Cristo ha costituito la Chiesa come strada di salvezza, cioè di verità, bellezza e pienezza umana; la famiglia, sostenuta dalla grazia, è una piccola Chiesa. E’ viva l’esperienza di santità di tante famiglie cristiane, le quali non si aspettano proprio che la Chiesa cambi dottrina e prassi. E’ vivo il desiderio di capire e vivere meglio il Vangelo, aiutati dall’insegnamento dei pastori e dalla compagnia dei fratelli. La testimonianza della novità della famiglia cristiana è stata capace di trasformare il mondo ‘barbaro’ dell’impero romano quando si soggiogava la donna e si opprimevano gli schiavi. Nel passato e nel presente il cristianesimo ha aperto cammini di vita e di speranza, di verità e di felicità. Perché non continuare a riproporre l’annuncio e a testimoniare la vita nuova e buona del Vangelo nelle famiglie e nel mondo?
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